L’architettura e il progetto urbano per nuovi cicli di vita della città, definiscono le azioni di re-cycle che trasformano e provocano un inevitabile mutamento del rapporto con l’esistente, nuovi edifici estendono la vita di quelli originari e ne accrescono e trasformano il significato, innesti, addizioni, svuotamenti, aggiunte, nuovi volumi e strutture “sopra la città” generano nuova vita. A queste azioni architettoniche si associano quelle dell’hyper re-cyle, cioè l’attivazione di più cicli di vita rispondenti alla necessità emergente d’integrazione di istanze ecologiche e ambientali sistemiche, secondo un’idea di città costituita da reti di spazi progettati come infrastrutture eco-efficienti, plurifunzionali e integrate, inclusive dal punto di vista sociale ed efficaci dal punto di vista energetico. Campo d’indagine privilegiato della ricerca è la città pubblica costruita nella valle dell’Adige che si estende da Trento a Rovereto, un arcipelago disteso costituito da isole di social housing, unità residenziali morfologicamente indipendenti, dotate di relazioni interne autonome e solo debolmente legate tra loro e al resto della città, quartieri pubblici oggi in crisi per la necessità di aggiornamenti edilizi e relazionali, per la mancata articolazione di spazi e funzioni della socialità, con problemi di coesione sociale e di integrazione del tessuto edilizio, di disegno degli spazi aperti e dei collegamenti.
Architettura e progetto urbano per la riqualificazione della periferia residenziale pubblica / Battaino, Claudia; Zecchin, Luca. - STAMPA. - 32:(2016), pp. 78-97.
Architettura e progetto urbano per la riqualificazione della periferia residenziale pubblica
Battaino, Claudia;Zecchin, Luca
2016-01-01
Abstract
L’architettura e il progetto urbano per nuovi cicli di vita della città, definiscono le azioni di re-cycle che trasformano e provocano un inevitabile mutamento del rapporto con l’esistente, nuovi edifici estendono la vita di quelli originari e ne accrescono e trasformano il significato, innesti, addizioni, svuotamenti, aggiunte, nuovi volumi e strutture “sopra la città” generano nuova vita. A queste azioni architettoniche si associano quelle dell’hyper re-cyle, cioè l’attivazione di più cicli di vita rispondenti alla necessità emergente d’integrazione di istanze ecologiche e ambientali sistemiche, secondo un’idea di città costituita da reti di spazi progettati come infrastrutture eco-efficienti, plurifunzionali e integrate, inclusive dal punto di vista sociale ed efficaci dal punto di vista energetico. Campo d’indagine privilegiato della ricerca è la città pubblica costruita nella valle dell’Adige che si estende da Trento a Rovereto, un arcipelago disteso costituito da isole di social housing, unità residenziali morfologicamente indipendenti, dotate di relazioni interne autonome e solo debolmente legate tra loro e al resto della città, quartieri pubblici oggi in crisi per la necessità di aggiornamenti edilizi e relazionali, per la mancata articolazione di spazi e funzioni della socialità, con problemi di coesione sociale e di integrazione del tessuto edilizio, di disegno degli spazi aperti e dei collegamenti.File | Dimensione | Formato | |
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