L’analisi del rischio del patrimonio storico e paesaggistico rappresenta una competenza specifica della tradizione italiana della ricerca sui beni culturali. Serve a definire le politiche di intervento e a orientare gli investimenti tenendo conto sia delle risorse che dei valori. La capacità di prevenire i danni e di ridurre i fattori di degrado, si basa sulla conoscenza approfondita dei fenomeni di pericolosità e dei beni da tutelare. Si misura con la possibilità di descrivere la natura e di individuare la consistenza del bene paesaggio. Questo testo esplora i percorsi del rischio di paesaggio e prende in considerazione due scenari istituzionali differenti. Da una parte c'è la visione giuridica del paesaggio, che corrisponde all'idea di bene paesaggistico come emerge dagli strumenti legislativi e di governo del territorio. Dall’altra c’è la visione patrimoniale, promossa dalla Convenzione Europea del Paesaggio, che allarga i confini dell'intervento di salvaguardia, di gestione sostenibile e di riqualificazione, imposti dalla geografia del vincolo, anche ai paesaggi ordinari. Si tratta dei paesaggi-teatro del mutamento, dove la tensione verso le nuove forme dell’abitare sta compromettendo le risorse che conferiscono senso e identità ai diversi territori locali.
Rischiopaesaggio / Ricci, M.. - STAMPA. - (2003), pp. 1-165.
Rischiopaesaggio
Ricci M.
2003-01-01
Abstract
L’analisi del rischio del patrimonio storico e paesaggistico rappresenta una competenza specifica della tradizione italiana della ricerca sui beni culturali. Serve a definire le politiche di intervento e a orientare gli investimenti tenendo conto sia delle risorse che dei valori. La capacità di prevenire i danni e di ridurre i fattori di degrado, si basa sulla conoscenza approfondita dei fenomeni di pericolosità e dei beni da tutelare. Si misura con la possibilità di descrivere la natura e di individuare la consistenza del bene paesaggio. Questo testo esplora i percorsi del rischio di paesaggio e prende in considerazione due scenari istituzionali differenti. Da una parte c'è la visione giuridica del paesaggio, che corrisponde all'idea di bene paesaggistico come emerge dagli strumenti legislativi e di governo del territorio. Dall’altra c’è la visione patrimoniale, promossa dalla Convenzione Europea del Paesaggio, che allarga i confini dell'intervento di salvaguardia, di gestione sostenibile e di riqualificazione, imposti dalla geografia del vincolo, anche ai paesaggi ordinari. Si tratta dei paesaggi-teatro del mutamento, dove la tensione verso le nuove forme dell’abitare sta compromettendo le risorse che conferiscono senso e identità ai diversi territori locali.File | Dimensione | Formato | |
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