In Italia la storia delle infrastrutture moderne e pre-moderne coincide con il bisogno di rispondere alla necessità di connettere i diversi luoghi e territori di un Paese condizionato da una geografia complessa e sottrarli all’isolamento e alla marginalità. Nel dopoguerra furono realizzate prima le strade e poi le autostrade proprio per affermare l’emancipazione dalla povertà e la consistenza del boom economico nazionale. Attraverso la realizzazione delle infrastrutture le aree marginali diventavano meno periferiche e più connesse alle centralità geografiche, economiche, territoriali, comunemente riconosciute. Questo modello di interconnessione tra i territori contiene al suo interno l’aporia che lo ha consumato. Se, infatti, la fase della cantierizzazione degli interventi infrastrutturali muove soldi, economie e mercati, dall’altro lato - a costruzione finita - le attrezzature territoriali una volta realizzate sono spesso rimaste abbandonate o sottoutilizzate. Con il paradosso che queste infrastrutture invece di sviluppare nuovi livelli di integrazione tra territori diversi o di potenziare la competitività dei contesti locali sono diventate il loro principale problema.

Verso infrastrutture osmotiche / Ricci, M.. - STAMPA. - (2012), pp. 188-193.

Verso infrastrutture osmotiche

Ricci M.
2012-01-01

Abstract

In Italia la storia delle infrastrutture moderne e pre-moderne coincide con il bisogno di rispondere alla necessità di connettere i diversi luoghi e territori di un Paese condizionato da una geografia complessa e sottrarli all’isolamento e alla marginalità. Nel dopoguerra furono realizzate prima le strade e poi le autostrade proprio per affermare l’emancipazione dalla povertà e la consistenza del boom economico nazionale. Attraverso la realizzazione delle infrastrutture le aree marginali diventavano meno periferiche e più connesse alle centralità geografiche, economiche, territoriali, comunemente riconosciute. Questo modello di interconnessione tra i territori contiene al suo interno l’aporia che lo ha consumato. Se, infatti, la fase della cantierizzazione degli interventi infrastrutturali muove soldi, economie e mercati, dall’altro lato - a costruzione finita - le attrezzature territoriali una volta realizzate sono spesso rimaste abbandonate o sottoutilizzate. Con il paradosso che queste infrastrutture invece di sviluppare nuovi livelli di integrazione tra territori diversi o di potenziare la competitività dei contesti locali sono diventate il loro principale problema.
2012
Ferlenga A.; Biraghi M.; Albrecht B.[...] et al.
L'architettura del mondo. Infrastrutture, Mobilità, Nuovi Paesaggi.
Bologna
Editrice Compositori
9788877947840
Ricci, M.
Verso infrastrutture osmotiche / Ricci, M.. - STAMPA. - (2012), pp. 188-193.
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