La protezione del nesso tra la qualità e l’origine geografica di un prodotto costituisce tema di grande attualità, che involge questioni teorico-sistematiche e pratiche significative. La proprietà intellettuale rappresenta la cornice giuridica che quasi tutti gli ordinamenti hanno individuato per tutelare tale nesso, ricorrendo in particolare alla categoria delle indicazioni geografiche. A fronte dell’apparente linearità della scelta, le singole esperienze hanno predisposto strumenti diversi, che variano non solo nelle regole di dettaglio, ma, ancor più radicalmente, nell’assetto proprietario. Tale eterogeneità trova significativo riscontro nel raffronto tra le soluzioni individuate nei sistemi di area nordamericana, ove prevale un modello esclusivo di tipo privatistico, e quelle implementate a livello europeo, ove a primeggiare è un modello innervato da elementi pubblicistici. Lo studio si propone di analizzare i modelli appartenenti a queste due aree geografiche, prestando particolare attenzione alla dimensione proprietaria che caratterizza le indicazioni geografiche. L’oggetto dell’analisi è duplice: sotto il profilo teorico-sistematico, occorre chiedersi quale tipo di proprietà caratterizzi le indicazioni geografiche, mentre, sotto quello operazionale, quali siano le ricadute pratiche che la dimensione proprietaria comporta, in particolare interrogandosi sul ruolo che i gruppi di produttori possono svolgere nel gestire e difendere tali segni.
La dimensione proprietaria delle indicazioni geografiche: uno studio di diritto comparato / Ferrari, Matteo. - STAMPA. - (2015).
La dimensione proprietaria delle indicazioni geografiche: uno studio di diritto comparato
Ferrari, Matteo
2015-01-01
Abstract
La protezione del nesso tra la qualità e l’origine geografica di un prodotto costituisce tema di grande attualità, che involge questioni teorico-sistematiche e pratiche significative. La proprietà intellettuale rappresenta la cornice giuridica che quasi tutti gli ordinamenti hanno individuato per tutelare tale nesso, ricorrendo in particolare alla categoria delle indicazioni geografiche. A fronte dell’apparente linearità della scelta, le singole esperienze hanno predisposto strumenti diversi, che variano non solo nelle regole di dettaglio, ma, ancor più radicalmente, nell’assetto proprietario. Tale eterogeneità trova significativo riscontro nel raffronto tra le soluzioni individuate nei sistemi di area nordamericana, ove prevale un modello esclusivo di tipo privatistico, e quelle implementate a livello europeo, ove a primeggiare è un modello innervato da elementi pubblicistici. Lo studio si propone di analizzare i modelli appartenenti a queste due aree geografiche, prestando particolare attenzione alla dimensione proprietaria che caratterizza le indicazioni geografiche. L’oggetto dell’analisi è duplice: sotto il profilo teorico-sistematico, occorre chiedersi quale tipo di proprietà caratterizzi le indicazioni geografiche, mentre, sotto quello operazionale, quali siano le ricadute pratiche che la dimensione proprietaria comporta, in particolare interrogandosi sul ruolo che i gruppi di produttori possono svolgere nel gestire e difendere tali segni.File | Dimensione | Formato | |
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