Il libro racconta la storia dell’ultimo grande impero europeo. Quando nel 1804 nasce l’impero d’Austria, esso comprende un insieme di territori e di popoli molto diversi – tedeschi, ungheresi, polacchi, cechi, rumeni – tenuti assieme solo da un vincolo di obbedienza alla dinastia. È una condizione di eterogeneità che si amplia ancora di più dopo 1815, con l’inserimento delle province italiane e illiriche. L’impero d’Austria rappresente adesso, per estensione geografica, il più grande paese europeo ad eccezione della Russia zarista e, allo stesso tempo, la più affascinante organizzazione pluralistica del vecchio continente. Per tutto il primo Ottocento, questo anomalo melting pot di lingue e gruppi etnici sopravvive decidendo di non essere uno stato come gli altri. Ma tutto ciò cambia con la rivoluzione del 1848/49. La tranquilla e immobile geografia della Restaurazione, lascia il posto a una costellazione di spazi e di popoli ‘in movimento’ sempre più difficili da inquadrare. Inizia da qui, per Vienna, il confronto faticoso con il modello ‘vincente’ del resto d’Europa, quello nazionale; dalle riforme liberali alle garanzie per le minoranze etniche, dalle ambizioni di potenza ai contrasti tra borghesia ed aristocrazia, tutte le vicende della seconda parte del secolo ricordano questo confronto. Che l’impero austriaco poco a poco perderà. Sconfitto da Italia e Germania, nel 1867 Francesco Giuseppe deve concedere all’Ungheria di rendersi autonoma: l’impero d’Austria muore, sostituito dall’impero austriaco e monarchia ungherese. In questa forma anch’essa anomala – un impero che per metà è uno stato nazionale – ci si avvicina al nuovo secolo. Le crescenti tensioni nazionali esasperano il clima politico, dividendo non solo grandi (tedesche, magiare) e piccole nazionalità, ma scavando solchi di odio anche all’interno di ogni gruppo nazionale. La prima guerra mondiale, un conflitto fortemente voluto dalle classi dirigenti della finis Austriae, sarà solo l’ultima pagina di questi conflitti.

L'impero asburgico

Bellabarba, Marco
2014-01-01

Abstract

Il libro racconta la storia dell’ultimo grande impero europeo. Quando nel 1804 nasce l’impero d’Austria, esso comprende un insieme di territori e di popoli molto diversi – tedeschi, ungheresi, polacchi, cechi, rumeni – tenuti assieme solo da un vincolo di obbedienza alla dinastia. È una condizione di eterogeneità che si amplia ancora di più dopo 1815, con l’inserimento delle province italiane e illiriche. L’impero d’Austria rappresente adesso, per estensione geografica, il più grande paese europeo ad eccezione della Russia zarista e, allo stesso tempo, la più affascinante organizzazione pluralistica del vecchio continente. Per tutto il primo Ottocento, questo anomalo melting pot di lingue e gruppi etnici sopravvive decidendo di non essere uno stato come gli altri. Ma tutto ciò cambia con la rivoluzione del 1848/49. La tranquilla e immobile geografia della Restaurazione, lascia il posto a una costellazione di spazi e di popoli ‘in movimento’ sempre più difficili da inquadrare. Inizia da qui, per Vienna, il confronto faticoso con il modello ‘vincente’ del resto d’Europa, quello nazionale; dalle riforme liberali alle garanzie per le minoranze etniche, dalle ambizioni di potenza ai contrasti tra borghesia ed aristocrazia, tutte le vicende della seconda parte del secolo ricordano questo confronto. Che l’impero austriaco poco a poco perderà. Sconfitto da Italia e Germania, nel 1867 Francesco Giuseppe deve concedere all’Ungheria di rendersi autonoma: l’impero d’Austria muore, sostituito dall’impero austriaco e monarchia ungherese. In questa forma anch’essa anomala – un impero che per metà è uno stato nazionale – ci si avvicina al nuovo secolo. Le crescenti tensioni nazionali esasperano il clima politico, dividendo non solo grandi (tedesche, magiare) e piccole nazionalità, ma scavando solchi di odio anche all’interno di ogni gruppo nazionale. La prima guerra mondiale, un conflitto fortemente voluto dalle classi dirigenti della finis Austriae, sarà solo l’ultima pagina di questi conflitti.
2014
Bologna
Società Editrice Il Mulino
9788815250643
Bellabarba, Marco
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