Attraverso l’analisi di una vasta documentazione letteraria, pubblicata fra la fine della guerra e i primi anni ’60 in Italia e nelle due Germanie si propone un’analisi comparata di come nel racconto pubblico (appunto attraverso la letteratura, ma anche con cenni al cinema e alla stampa periodica) sia stata presentata e tramandata l’esperienza della guerra sul fronte russo. Questo ha rappresentato indubbiamente un’esperienza decisiva, soprattutto in chiave drammatica, per la Germania postbellica ma anche per l’Italia, seppure in dimensioni ben più ridotte. La ricostruzione cerca di mettere in luce come nei due decenni postbellici il racconto pubblico di questa esperienza collettiva si sia snodato attraverso una serie di luoghi comuni determinanti: nel caso italiano la proposizione dei soldati come vittime, alla ricerca di una via d’uscita per tornare a casa, per salvare la pelle, nel caso della Germania federale (occidentale) la centralità della guerra valorosa e del cameratismo, e della guerra combattuta comunque secondo le regole, mentre nella più ridotta (ma non irrilevante) produzione letteraria della Germania democratica (orientale) il racconto dell’esperienza bellica sul fronte orientale è stato strumentalizzato per corroborare il racconto della conversione dei buoni tedeschi ai valori dell’uguaglianza e del socialismo rappresentati dall’Unione sovietica. La ricostruzione prende in esame tutti i topoi salienti del racconto pubblico, dalla partenza e dal viaggio verso il fronte fino alla prigionia e al ritorno. In tal modo vengono focalizzati alcuni dei modelli narrativi che maggiormente hanno influenzato la legittimazione delle istituzioni politiche del dopoguerra e che quindi continuano a condizionare il nostro vivere collettivo.

Raccontare la guerra: la memoria organizzata

Corni, Gustavo
2012-01-01

Abstract

Attraverso l’analisi di una vasta documentazione letteraria, pubblicata fra la fine della guerra e i primi anni ’60 in Italia e nelle due Germanie si propone un’analisi comparata di come nel racconto pubblico (appunto attraverso la letteratura, ma anche con cenni al cinema e alla stampa periodica) sia stata presentata e tramandata l’esperienza della guerra sul fronte russo. Questo ha rappresentato indubbiamente un’esperienza decisiva, soprattutto in chiave drammatica, per la Germania postbellica ma anche per l’Italia, seppure in dimensioni ben più ridotte. La ricostruzione cerca di mettere in luce come nei due decenni postbellici il racconto pubblico di questa esperienza collettiva si sia snodato attraverso una serie di luoghi comuni determinanti: nel caso italiano la proposizione dei soldati come vittime, alla ricerca di una via d’uscita per tornare a casa, per salvare la pelle, nel caso della Germania federale (occidentale) la centralità della guerra valorosa e del cameratismo, e della guerra combattuta comunque secondo le regole, mentre nella più ridotta (ma non irrilevante) produzione letteraria della Germania democratica (orientale) il racconto dell’esperienza bellica sul fronte orientale è stato strumentalizzato per corroborare il racconto della conversione dei buoni tedeschi ai valori dell’uguaglianza e del socialismo rappresentati dall’Unione sovietica. La ricostruzione prende in esame tutti i topoi salienti del racconto pubblico, dalla partenza e dal viaggio verso il fronte fino alla prigionia e al ritorno. In tal modo vengono focalizzati alcuni dei modelli narrativi che maggiormente hanno influenzato la legittimazione delle istituzioni politiche del dopoguerra e che quindi continuano a condizionare il nostro vivere collettivo.
2012
Milano
Bruno Mondadori
9788861595453
Corni, Gustavo
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