Il turismo alpino: non solo neve

Il saggio mette inizialmente in rilievo il peso rivestito attualmente dal turismo di montagna nel quadro del turismo italiano, sottolineando come le cosiddette “stazioni montane” attirino negli anni più recenti il 22% delle presenze turistiche in Italia. Analizza poi come il secondo dopoguerra abbia fatto registrare la progressiva affermazione della stagione invernale su quella estiva, grazie alla crescente domanda nei confronti della montagna innevata. Esamina quindi il crescente rilievo delle “nuove” stazioni turistiche e in parallelo l’andamento alterno delle destinazioni di prima generazione. Analizza poi l’esperienza più recente, quella caratterizzata dall’affermazione, per un verso, della multi-stagionalità e, per altro verso, dei centri benessere, seguendo l’esordio delle stazioni di ultima generazione, destinate oltre che alla pratica dello sci anche all’apres-ski. Viene infine considerato come la forte antropizzazione della montagna renda necessaria la ricerca di un nuovo equilibrio uomo-natura e dunque un crescente interesse nei confronti del turismo sostenibile, delle scelte eco-compatibili e del turismo responsabile.