Questo saggio analizza un fenomeno articolato com e la censura prendendo com e riferim ento principale la storia e la pratica della traduzione. La traduzione perm ette al critico uno studio degli effetti (e talora dei meccanismi) della censura più chiaro di altre pratiche creativ e. Im piegando il concetto oulipiano di contrainte, questo interv ento si propone di considerare gli aspetti produttiv i della censura legata naturalm ente a ogni espressione scritta. Una consapev olezza delle lim itazioni espressiv e può portare il traduttore a sfruttarle per sottolineare la sua interpretazione del testo tradotto. Queste lim itazioni, perciò, non v anno ingenuam ente considerate in m aniera negativ a: sono esse stesse a perm ettere che il testo v enga prodotto e circoli. Quello che tuttavia cerco di sottolineare in questo interv ento è che la loro accettazione a-problem atica da parte dei m ediatori rischia di rendere la traduzione stessa priv a di ogni carattere innovativo e anti-egem onico.

This article analyses censorship as a complex phenomenon, by tackling issues of translation history and practice in particular. With respect to other instances of creative writing, translations (made up of both a source and a target text) can be very helpful tools for the critic who intends to study the results of censorship practices (and sometimes their mechanism ). Starting from the Oulipian notion of contrainte, I deal with instances of "productive censorship", which is considered here as naturally bound to any form of writing. Being aware of these intrinsic limitations, the translator might be able to manipulate them in order to emphasise his/her interpretation of the translated text. Therefore, these limitations cannot be naively considered as a disadvantage: it is on account of them that the text can actually be produced and shared. What I want to highlight in this article is that the mediators' unquestioning acceptance of these limitations m ay put at risk the intrinsic innovative and anti- hegemonic power of translations.

Il traduttore e il suo lettore: alcune riflessioni sul rapporto tra contrainte e censura / Bibbò, Antonio. - In: INTRALINEA ON LINE TRANSLATION JOURNAL. - ISSN 1827-000X. - ELETTRONICO. - 15:(2013).

Il traduttore e il suo lettore: alcune riflessioni sul rapporto tra contrainte e censura

Bibbò Antonio
2013-01-01

Abstract

Questo saggio analizza un fenomeno articolato com e la censura prendendo com e riferim ento principale la storia e la pratica della traduzione. La traduzione perm ette al critico uno studio degli effetti (e talora dei meccanismi) della censura più chiaro di altre pratiche creativ e. Im piegando il concetto oulipiano di contrainte, questo interv ento si propone di considerare gli aspetti produttiv i della censura legata naturalm ente a ogni espressione scritta. Una consapev olezza delle lim itazioni espressiv e può portare il traduttore a sfruttarle per sottolineare la sua interpretazione del testo tradotto. Queste lim itazioni, perciò, non v anno ingenuam ente considerate in m aniera negativ a: sono esse stesse a perm ettere che il testo v enga prodotto e circoli. Quello che tuttavia cerco di sottolineare in questo interv ento è che la loro accettazione a-problem atica da parte dei m ediatori rischia di rendere la traduzione stessa priv a di ogni carattere innovativo e anti-egem onico.
2013
Bibbò, Antonio
Il traduttore e il suo lettore: alcune riflessioni sul rapporto tra contrainte e censura / Bibbò, Antonio. - In: INTRALINEA ON LINE TRANSLATION JOURNAL. - ISSN 1827-000X. - ELETTRONICO. - 15:(2013).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11572/251296
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