Riferimenti teorici. La presenza in Italia di alunni/e di cittadinanza non italiana come dato strutturale e consolidato in progressivo aumento pone in primo piano la necessità di considerare l’interazione con l’altro come nuovo paradigma educativo, importante occasione per aprire il sistema scolastico ad accogliere ogni differenza (Tarozzi, 2011). Emerge dalla ricerca una stretta interconnessione tra educazione interculturale e apprendimento cooperativo (Lamberti, 2010; Gundara & Sharma, 2013; Sharan, 2013), efficace strumento per promuovere nella scuola equità e giustizia sociale (Gobbo, Jacobs & Pescarmona, 2010) in una visione di educazione globale dell’uomo. Nel presente studio l’autrice pone un focus critico sul Cooperative Learning (Learning Together Technique) (Johnson & Johnson, 1994) in una classe multiculturale (6 alunni/e di origine migrante su 19) di una scuola primaria del Trentino, caratterizzata da numerosi progetti interdisciplinari di educazione interculturale e da modalità di apprendimento cooperativo condivise tra i docenti del team. In particolare il gruppo classe osservato presenta una situazione molto eterogenea rispetto ai livelli di apprendimento: un alunno certificato ai sensi della legge 104, due alunni con ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) e tre con SLD (Specific Learning Difficulties); domina un clima conflittuale, denso di problematiche relazionali tra gli alunni/e di difficile gestione, esasperato dalle fazioni esistenti tra genitori autoctoni e migranti. Il contributo presentato è generato, pertanto, dalla necessità di individuare e potenziare gli elementi di efficacia che possano favorire un clima facilitante l’apprendimento, ma ancor prima permettere la creazione di un gruppo interculturale basato su relazioni di fiducia. Metodologia. Specificità metodologica del lavoro è la particolare postura dell’autrice, interna al contesto osservato. L’indagine ha coinvolto 19 alunni/e, 8 docenti, 38 genitori e 3 esperti esterni, con una progressiva raccolta dati dal 2007 al 2009 comprendente 29 interviste focalizzate a ‘key informants’ (registrate e trascritte verbatim), 4 somministrazioni di un questionario alunni, osservazioni, ricerca documentaria e fotografica, con una ricostruzione anche retrospettiva del caso fino alla situazione di partenza in classe prima. Mentre lo studio di caso ha rappresentato il disegno teorico di ricerca, con la scelta di molteplici ‘fonti di prova’ (Yin, 2003) in un processo di triangolazione e di convergenza di significati, a livello analitico è stata utilizzata una strategia basata sulla Grounded Theory nel suo approccio costruttivista (Charmaz, 2006), con procedure di codifica congruenti (Tarozzi, 2008) e il supporto di Nvivo9. Risultati e discussione. I risultati ottenuti hanno permesso di focalizzare tre aree tematiche (intercultura, collaborazione a scuola dei genitori, efficacia del Cooperative Learning), con elementi condivisi tra gli attori coinvolti nella ricerca, che confermano l’acquisizione da parte degli studenti di competenze sociali utili alle relazioni interculturali e alla mediazione dei conflitti, ma solo se in presenza sinergica di alcune condizioni. Gli elementi di efficacia percepiti mostrano, infatti, come denominatore comune la condivisione, sperimentata a diversi livelli: sia come condivisione di obiettivi e pratiche educative all’interno di ogni categoria coinvolta nel processo, sia in modo trasversale tra tutti i partecipanti, nel rispetto dei differenti ruoli e personali gradi di adesione al progetto. Materiali. Nella presentazione, la visione di strumenti e immagini del percorso offrirà ulteriori piste critiche di ricerca per promuovere, con interventi educativi efficaci, processi intenzionali di inclusione/interazione sociale.

Una porta che si apre: ‘Learning Together’ per una scuola multiculturale. Comunicazione presentata al Terzo convegno nazionale 'Didattica e inclusione scolastica: valorizzare le differenze e personalizzare gli apprendimenti', Bolzano, 28-29 novembre / Malusà, Giovanna. - (2014).

Una porta che si apre: ‘Learning Together’ per una scuola multiculturale. Comunicazione presentata al Terzo convegno nazionale 'Didattica e inclusione scolastica: valorizzare le differenze e personalizzare gli apprendimenti', Bolzano, 28-29 novembre.

Malusà, Giovanna
2014-01-01

Abstract

Riferimenti teorici. La presenza in Italia di alunni/e di cittadinanza non italiana come dato strutturale e consolidato in progressivo aumento pone in primo piano la necessità di considerare l’interazione con l’altro come nuovo paradigma educativo, importante occasione per aprire il sistema scolastico ad accogliere ogni differenza (Tarozzi, 2011). Emerge dalla ricerca una stretta interconnessione tra educazione interculturale e apprendimento cooperativo (Lamberti, 2010; Gundara & Sharma, 2013; Sharan, 2013), efficace strumento per promuovere nella scuola equità e giustizia sociale (Gobbo, Jacobs & Pescarmona, 2010) in una visione di educazione globale dell’uomo. Nel presente studio l’autrice pone un focus critico sul Cooperative Learning (Learning Together Technique) (Johnson & Johnson, 1994) in una classe multiculturale (6 alunni/e di origine migrante su 19) di una scuola primaria del Trentino, caratterizzata da numerosi progetti interdisciplinari di educazione interculturale e da modalità di apprendimento cooperativo condivise tra i docenti del team. In particolare il gruppo classe osservato presenta una situazione molto eterogenea rispetto ai livelli di apprendimento: un alunno certificato ai sensi della legge 104, due alunni con ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) e tre con SLD (Specific Learning Difficulties); domina un clima conflittuale, denso di problematiche relazionali tra gli alunni/e di difficile gestione, esasperato dalle fazioni esistenti tra genitori autoctoni e migranti. Il contributo presentato è generato, pertanto, dalla necessità di individuare e potenziare gli elementi di efficacia che possano favorire un clima facilitante l’apprendimento, ma ancor prima permettere la creazione di un gruppo interculturale basato su relazioni di fiducia. Metodologia. Specificità metodologica del lavoro è la particolare postura dell’autrice, interna al contesto osservato. L’indagine ha coinvolto 19 alunni/e, 8 docenti, 38 genitori e 3 esperti esterni, con una progressiva raccolta dati dal 2007 al 2009 comprendente 29 interviste focalizzate a ‘key informants’ (registrate e trascritte verbatim), 4 somministrazioni di un questionario alunni, osservazioni, ricerca documentaria e fotografica, con una ricostruzione anche retrospettiva del caso fino alla situazione di partenza in classe prima. Mentre lo studio di caso ha rappresentato il disegno teorico di ricerca, con la scelta di molteplici ‘fonti di prova’ (Yin, 2003) in un processo di triangolazione e di convergenza di significati, a livello analitico è stata utilizzata una strategia basata sulla Grounded Theory nel suo approccio costruttivista (Charmaz, 2006), con procedure di codifica congruenti (Tarozzi, 2008) e il supporto di Nvivo9. Risultati e discussione. I risultati ottenuti hanno permesso di focalizzare tre aree tematiche (intercultura, collaborazione a scuola dei genitori, efficacia del Cooperative Learning), con elementi condivisi tra gli attori coinvolti nella ricerca, che confermano l’acquisizione da parte degli studenti di competenze sociali utili alle relazioni interculturali e alla mediazione dei conflitti, ma solo se in presenza sinergica di alcune condizioni. Gli elementi di efficacia percepiti mostrano, infatti, come denominatore comune la condivisione, sperimentata a diversi livelli: sia come condivisione di obiettivi e pratiche educative all’interno di ogni categoria coinvolta nel processo, sia in modo trasversale tra tutti i partecipanti, nel rispetto dei differenti ruoli e personali gradi di adesione al progetto. Materiali. Nella presentazione, la visione di strumenti e immagini del percorso offrirà ulteriori piste critiche di ricerca per promuovere, con interventi educativi efficaci, processi intenzionali di inclusione/interazione sociale.
2014
Bolzano
Università di Bolzano
Una porta che si apre: ‘Learning Together’ per una scuola multiculturale. Comunicazione presentata al Terzo convegno nazionale 'Didattica e inclusione scolastica: valorizzare le differenze e personalizzare gli apprendimenti', Bolzano, 28-29 novembre / Malusà, Giovanna. - (2014).
Malusà, Giovanna
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