L’attuale atteggiamento che abbiamo verso il paesaggio e il patrimonio storico esistente è vario, addirittura verso una stessa categoria sono state assunte posizioni diverse. Valutazioni discordi e dissonanti vengono assunte ad esempio sulle strutture militari, alle quali riconosciamo capacità di ostacolare e, in alcuni casi, di arrestare l’espansione urbana, a volte di dequalificare l’intorno stesso. Il rilevare questo imbarazzo operativo ci ha suggerito di analizzare il fenomeno della dismissione delle strutture militari, riscontrando che nel corso della storia l’avvicendarsi di governi diversi ha portato sempre al loro riuso, magari con lavature stilistiche. Nello specifico si è voluto analizzare le molte strutture militari di Trento, che con il succedersi dei vari poteri, sono divenute contenitori di altre destinazioni d’uso e per le quali nell’attuale fase di dismissione è stata più volte proposta la demolizione. Ci si interroga se questa ipotesi sia corretta oppure debba essere ulteriormente ponderata e valutata, anche perché non è dato sapere se questi insiemi posseggano qualche valore, d’impianto, architettonico, della memoria, ecc., tale da autorizzarne la conservazione. Lo studio ha inteso verificare il recepimento dell’evoluzione tecnologica condotta entro i geni militari che ha poi inciso sulla produzione civile.

Trento: la città e le caserme

Gatti, Maria Paola
2014-01-01

Abstract

L’attuale atteggiamento che abbiamo verso il paesaggio e il patrimonio storico esistente è vario, addirittura verso una stessa categoria sono state assunte posizioni diverse. Valutazioni discordi e dissonanti vengono assunte ad esempio sulle strutture militari, alle quali riconosciamo capacità di ostacolare e, in alcuni casi, di arrestare l’espansione urbana, a volte di dequalificare l’intorno stesso. Il rilevare questo imbarazzo operativo ci ha suggerito di analizzare il fenomeno della dismissione delle strutture militari, riscontrando che nel corso della storia l’avvicendarsi di governi diversi ha portato sempre al loro riuso, magari con lavature stilistiche. Nello specifico si è voluto analizzare le molte strutture militari di Trento, che con il succedersi dei vari poteri, sono divenute contenitori di altre destinazioni d’uso e per le quali nell’attuale fase di dismissione è stata più volte proposta la demolizione. Ci si interroga se questa ipotesi sia corretta oppure debba essere ulteriormente ponderata e valutata, anche perché non è dato sapere se questi insiemi posseggano qualche valore, d’impianto, architettonico, della memoria, ecc., tale da autorizzarne la conservazione. Lo studio ha inteso verificare il recepimento dell’evoluzione tecnologica condotta entro i geni militari che ha poi inciso sulla produzione civile.
2014
Le caserme e la città, I beni immobili della difesa tra abbandoni, dismissioni e riusi
Roma
Palombi Editori
978-88-6060-449-1
Gatti, Maria Paola
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