La ricerca storico-economica sul Trentino nell'ultimo decennio

Dopo l’uscita dei due volumi: M. Garbari, A. Leonardi (a cura di), Storia del Trentino, V, L’età contemporanea. 1803-1918, Bologna, Il Mulino, 2003 e A. Leonardi, P. Pombeni (a cura di), Storia del Trentino, VI, L’età contemporanea. Il Novecento, Bologna, Il Mulino, 2005, la ricerca storico-economica ha fatto significativi passi in avanti, avvalendosi anche degli stimoli generati dalla comparsa dei due volumi. Gli spunti di riflessione offerti da tali volumi hanno infatti reso possibile l’allargamento delle indagini anche all’esterno dell’ambito accademico ed hanno aperto una preziosa collaborazione tra studiosi di diversa provenienza. Ciò ha arricchito la pubblicistica storico-economica che si è occupata del territorio, contribuendo ad allargare la conoscenza delle dinamiche economiche degli ultimi due secoli. Tra il 2005 e oggi sono comparsi diversi saggi che hanno toccato diversi aspetti della demografia trentina, così come sono stati pubblicati diversi studi sull’agricoltura del XIX e XX secolo, alcuni di taglio spiccatamente locale, mentre altri non hanno disdegnato uno sguardo comparativo di ciò che ha caratterizzato aspetti specifici dell’agricoltura trentina con la situazione più complessiva. Sono comparsi anche dei saggi dedicati alla storia della manifattura, così come degna di interesse risulta una serie di indagini di storia d’impresa. Dal 2006 c’è poi stato un fiorire di studi sulla questione energetica e in particolare sullo sfruttamento idroelettrico del territorio. Una certa attenzione è anche stata dedicata alla storia del turismo, anche se il taglio storico-economico risulta spesso del tutto marginale nelle indagini di chi affronta tale fondamentale questione. Una considerazione a parte è dedicata alla storia della cooperazione. Pur non essendo prese in considerazione le pubblicazioni di carattere occasionale, tendenzialmente caratterizzate da toni di carattere agiografico, sono invece richiamati alcuni saggi che cercano di distinguersi da un panorama del tutto grigio, sottolineando però che prima di procedere a nuove edizioni chi sostiene tali iniziative editoriali dovrebbe forse valutarne l’originalità.