Sulla scia di un saggio capitale di Margrit Lisner («Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz», 1960) si affronta lo studio dei crocifissi lignei quattrocenteschi realizzati in Italia da intagliatori tedeschi. In particolare si ricostruisce la figura, fin qui ignota agli studi, di una notevole figura di scultore e religioso tedesco attivo tra Salò, Reggio Emilia, Bondeno di Ferrara, Rimini e Ancona. Il suo nome è “Paulus Heinrici Moerich de Rott”. Prima frate domenicano, poi canonico agostiniano, egli fa la sua comparsa nei documenti l’8 gennaio 1457, quando, dal convento di San Domenico a Reggio Emilia, scrive una curiosissima lettera al duca di Milano Francesco Sforza per presentargli un automa in forma di crocifisso, in grado di muoversi sulla croce e di emettere suoni. Tra 1458 e 1459 scolpisce il colossale crocifisso tuttora esistente nella pieve di Salò, sul Lago di Garda, lasciando una fama leggendaria dietro di sé. In seguito lo si incontra a Bondeno, vicino a Ferrara, dove realizza un altro crocifisso ‘sperimentale’, con una tecnica e dei materiali che lasciano però insoddisfatto il marchese Borso d’Este, acquirente dell’opera. La sua errabonda carriera si concluderà tra le Marche e la Romagna, dove morirà infine nel 1475, ridotto in povertà, in un ospedale di Rimini. La presenza di alcuni esemplari di crocifissi tedeschi nei luoghi toccati da Paul Moerich nel corso dei suoi spostamenti ha fornito la base per un tentativo di ricomposizione del catalogo dell’artista.

Sulle tracce di don Paolo Moerich, chierico e scultore

Galli, Aldo;
2014-01-01

Abstract

Sulla scia di un saggio capitale di Margrit Lisner («Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz», 1960) si affronta lo studio dei crocifissi lignei quattrocenteschi realizzati in Italia da intagliatori tedeschi. In particolare si ricostruisce la figura, fin qui ignota agli studi, di una notevole figura di scultore e religioso tedesco attivo tra Salò, Reggio Emilia, Bondeno di Ferrara, Rimini e Ancona. Il suo nome è “Paulus Heinrici Moerich de Rott”. Prima frate domenicano, poi canonico agostiniano, egli fa la sua comparsa nei documenti l’8 gennaio 1457, quando, dal convento di San Domenico a Reggio Emilia, scrive una curiosissima lettera al duca di Milano Francesco Sforza per presentargli un automa in forma di crocifisso, in grado di muoversi sulla croce e di emettere suoni. Tra 1458 e 1459 scolpisce il colossale crocifisso tuttora esistente nella pieve di Salò, sul Lago di Garda, lasciando una fama leggendaria dietro di sé. In seguito lo si incontra a Bondeno, vicino a Ferrara, dove realizza un altro crocifisso ‘sperimentale’, con una tecnica e dei materiali che lasciano però insoddisfatto il marchese Borso d’Este, acquirente dell’opera. La sua errabonda carriera si concluderà tra le Marche e la Romagna, dove morirà infine nel 1475, ridotto in povertà, in un ospedale di Rimini. La presenza di alcuni esemplari di crocifissi tedeschi nei luoghi toccati da Paul Moerich nel corso dei suoi spostamenti ha fornito la base per un tentativo di ricomposizione del catalogo dell’artista.
2014
Galli, Aldo; Mazzalupi, Matteo
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
23-60 GALLI-MAZZALUPI pdf postprint.pdf

Open Access dal 01/12/2017

Descrizione: articolo
Tipologia: Versione editoriale (Publisher’s layout)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 1.4 MB
Formato Adobe PDF
1.4 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11572/117498
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact