La domotica può assumere un importante ruolo nel miglioramento della qualità della vita di anziani e disabili all’interno delle proprie abitazioni contribuendo a ridurre la presenza di caregiver e assicurando una adeguata sicurezza alla persona e alle cose. Tuttavia progettare case intelligenti per le fasce deboli non è semplice perché la realtà di queste categorie è molto articolata e differenziata. Di volta in volta possono emergere nuove esigenze date da situazioni completamente diverse oppure simili ma con ampi ventagli di sfumature tali da richiedere risposte progettuali nuove o da modificare soluzioni già individuate ma da adattare o ottimizzare. A questo si aggiunge il fatto che l’adozione di dispositivi elettronici e dei mezzi informatici deve essere calibrata e coniugata con l’eliminazione delle barriere fisiche e l’ergonomia degli arredi. Per ottenere una risposta architettonica, tecnologica e sociale sostenibile, il Centro Universitario per gli Edifici Intelligenti (CUnEdI) dell’Università degli Studi di Trento ha elaborato una metodologia di progettazione partecipata e interdisciplinare finalizzata alla realizzazione di soluzioni abitative domotiche per l’utenza debole. Lo scopo di questo volume è quello di presentare l’implementazione della metodologia sviluppata attraverso cinque casi di studio di Smart Home che riguardano adattamenti e nuovi alloggi mirati a favorire l’autonomia e la tutela di anziani e disabili cognitivi, applicando il modello “casa educativa e sicura”.

La casa intelligente per l’utenza debole. Casi di studio ed esempi di buona prassi / Frattari, Antonio; Dalprà, Michela; Chiogna, Michela. - STAMPA. - (2015), pp. 19-20.

La casa intelligente per l’utenza debole. Casi di studio ed esempi di buona prassi

Frattari, Antonio;Dalprà, Michela;Chiogna, Michela
2015-01-01

Abstract

La domotica può assumere un importante ruolo nel miglioramento della qualità della vita di anziani e disabili all’interno delle proprie abitazioni contribuendo a ridurre la presenza di caregiver e assicurando una adeguata sicurezza alla persona e alle cose. Tuttavia progettare case intelligenti per le fasce deboli non è semplice perché la realtà di queste categorie è molto articolata e differenziata. Di volta in volta possono emergere nuove esigenze date da situazioni completamente diverse oppure simili ma con ampi ventagli di sfumature tali da richiedere risposte progettuali nuove o da modificare soluzioni già individuate ma da adattare o ottimizzare. A questo si aggiunge il fatto che l’adozione di dispositivi elettronici e dei mezzi informatici deve essere calibrata e coniugata con l’eliminazione delle barriere fisiche e l’ergonomia degli arredi. Per ottenere una risposta architettonica, tecnologica e sociale sostenibile, il Centro Universitario per gli Edifici Intelligenti (CUnEdI) dell’Università degli Studi di Trento ha elaborato una metodologia di progettazione partecipata e interdisciplinare finalizzata alla realizzazione di soluzioni abitative domotiche per l’utenza debole. Lo scopo di questo volume è quello di presentare l’implementazione della metodologia sviluppata attraverso cinque casi di studio di Smart Home che riguardano adattamenti e nuovi alloggi mirati a favorire l’autonomia e la tutela di anziani e disabili cognitivi, applicando il modello “casa educativa e sicura”.
2015
Rimini
Maggioli Editore
9788891610737
Frattari, Antonio; Dalprà, Michela; Chiogna, Michela
La casa intelligente per l’utenza debole. Casi di studio ed esempi di buona prassi / Frattari, Antonio; Dalprà, Michela; Chiogna, Michela. - STAMPA. - (2015), pp. 19-20.
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