Le WCNs sono un fenomeno relativamente recente, che sta emergendo in numerosi paesi nel mondo. La cooperazione fra membri di una comunità, finalizzata alla condivisione di informazioni e contenuti, si estrinseca in una rete wireless generata dall’installazione di nodi sui tetti di edifici. Il tipo di tecnologia alla base di queste reti permette che esse non debbano essere programmate nella loro estensione e possano essere allargate semplicemente aggiungendo un nuovo nodo. Le WCNs costituiscono forme di aggregazione sociale, all’interno delle quali gli utenti sono compartecipi di principi e idee, secondo le logiche dei movimenti «open» di condivisione dell’informazione e della conoscenza. Lo sviluppo di queste reti è talvolta legato alla mancanza di connettività a Internet in determinate zone: in questi contesti le WCNs consentono di portare la Rete anche in luoghi che, secondo le logiche di mercato, non sarebbero connessi. Queste reti comunitarie rappresentano un importante strumento di democrazia, in quanto non sono permanentemente e necessariamente collegate a Internet. La comunicazione comunitaria che prescinde da Internet nasce anche dall’esigenza di sottrarsi alla sorveglianza statale e privata che sempre più caratterizza la Rete delle reti. Differentemente da altre architetture tecnologiche interne a Internet – si pensi alle reti anonime basate su sistemi di crittografia, le WCNs esprimono una libertà dalla sorveglianza che si basa innanzitutto sul controllo decentrato e non gerarchico dell’hardware – le antenne sui tetti degli edifici – che rende possibile la comunicazione. Nel loro contributo, Leonardo Maccari e Tania Bailoni delineano innanzitutto l’ambiente Internet, quale contesto da cui scaturiscono reti alternative, fra cui si annoverano le WCNs. Dopo una descrizione della tecnologia e del suo funzionamento, gli Autori illustrano alcune reti esistenti, mettendo in evidenza le caratteristiche delle WCNs. L’ultima parte del contributo è dedicata all’analisi del caso della rete wireless comunitaria nella Provincia di Trento. Il capitolo di Stefano Crabu e Paolo Magaudda esplora le reti comunitarie dalla prospettiva sociologica e, in particolare, attraverso la lente degli Science and Technology Studies (STS). Dopo una ricostruzione della letteratura in materia, gli Autori commentano i primi materiali di una ricerca empirica di tipo qualitativo volta allo studio delle forme di partecipazione nelle WCNs, con particolare riferimento alla comunità italiana «Ninux.org». La ricerca evidenzia come il movimento delle reti wireless comunitarie sia caratterizzato da peculiari intrecci fra aspetti tecnici e istanze politico-culturali innervate ad una critica dell’evoluzione di Internet nonché, in generale, delle tradizionali tecnologie di networking. Federica Giovanella si occupa di inquadrare le WCNs sotto il profilo giuridico, cercando di fornire risposte agli interrogativi derivanti dal conflitto delle norme di responsabilità civile con la tecnologia delle reti comunitarie. Al disegno del panorama normativo di riferimento, segue una disamina delle soluzioni prospettabili in ipotesi di illeciti civili nascenti dalla diffusione e dall’uso delle WCNs. L’indagine pone in evidenza come questa tecnologia metta «sotto scacco» le attuali norme in tema di responsabilità civile. Conseguentemente, l’Autrice ipotizza alcune soluzioni e propone possibili interventi legislativi, che si renderebbero necessari per una tutela di eventuali diritti lesi.

Reti di libertà - Wireless Community Networks: un’analisi interdisciplinare

Caso, Roberto;Giovanella, Federica
2015-01-01

Abstract

Le WCNs sono un fenomeno relativamente recente, che sta emergendo in numerosi paesi nel mondo. La cooperazione fra membri di una comunità, finalizzata alla condivisione di informazioni e contenuti, si estrinseca in una rete wireless generata dall’installazione di nodi sui tetti di edifici. Il tipo di tecnologia alla base di queste reti permette che esse non debbano essere programmate nella loro estensione e possano essere allargate semplicemente aggiungendo un nuovo nodo. Le WCNs costituiscono forme di aggregazione sociale, all’interno delle quali gli utenti sono compartecipi di principi e idee, secondo le logiche dei movimenti «open» di condivisione dell’informazione e della conoscenza. Lo sviluppo di queste reti è talvolta legato alla mancanza di connettività a Internet in determinate zone: in questi contesti le WCNs consentono di portare la Rete anche in luoghi che, secondo le logiche di mercato, non sarebbero connessi. Queste reti comunitarie rappresentano un importante strumento di democrazia, in quanto non sono permanentemente e necessariamente collegate a Internet. La comunicazione comunitaria che prescinde da Internet nasce anche dall’esigenza di sottrarsi alla sorveglianza statale e privata che sempre più caratterizza la Rete delle reti. Differentemente da altre architetture tecnologiche interne a Internet – si pensi alle reti anonime basate su sistemi di crittografia, le WCNs esprimono una libertà dalla sorveglianza che si basa innanzitutto sul controllo decentrato e non gerarchico dell’hardware – le antenne sui tetti degli edifici – che rende possibile la comunicazione. Nel loro contributo, Leonardo Maccari e Tania Bailoni delineano innanzitutto l’ambiente Internet, quale contesto da cui scaturiscono reti alternative, fra cui si annoverano le WCNs. Dopo una descrizione della tecnologia e del suo funzionamento, gli Autori illustrano alcune reti esistenti, mettendo in evidenza le caratteristiche delle WCNs. L’ultima parte del contributo è dedicata all’analisi del caso della rete wireless comunitaria nella Provincia di Trento. Il capitolo di Stefano Crabu e Paolo Magaudda esplora le reti comunitarie dalla prospettiva sociologica e, in particolare, attraverso la lente degli Science and Technology Studies (STS). Dopo una ricostruzione della letteratura in materia, gli Autori commentano i primi materiali di una ricerca empirica di tipo qualitativo volta allo studio delle forme di partecipazione nelle WCNs, con particolare riferimento alla comunità italiana «Ninux.org». La ricerca evidenzia come il movimento delle reti wireless comunitarie sia caratterizzato da peculiari intrecci fra aspetti tecnici e istanze politico-culturali innervate ad una critica dell’evoluzione di Internet nonché, in generale, delle tradizionali tecnologie di networking. Federica Giovanella si occupa di inquadrare le WCNs sotto il profilo giuridico, cercando di fornire risposte agli interrogativi derivanti dal conflitto delle norme di responsabilità civile con la tecnologia delle reti comunitarie. Al disegno del panorama normativo di riferimento, segue una disamina delle soluzioni prospettabili in ipotesi di illeciti civili nascenti dalla diffusione e dall’uso delle WCNs. L’indagine pone in evidenza come questa tecnologia metta «sotto scacco» le attuali norme in tema di responsabilità civile. Conseguentemente, l’Autrice ipotizza alcune soluzioni e propone possibili interventi legislativi, che si renderebbero necessari per una tutela di eventuali diritti lesi.
2015
Napoli
Editoriale Scientifica
9788884435903
Caso, Roberto; Giovanella, Federica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11572/100819
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