L’alba Reis glorios di Giraut de Borneil è uno dei componimenti più intensi ed enigmatici della letteratura trobadorica. Questo volume ne rende nota una versione in volgare italoromanzo, trascritta nei primi decenni del Duecento (non oltre il 1239-40) in un codice ora conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano. Dopo la scoperta della canzone ravennate, del frammento zurighese di Giacomino Pugliese e del frammento piacentino, la poesia italiana delle origini si arricchisce dunque di un nuovo reperto, che è prezioso testimone di un’antica ricezione italiana dell’alba provenzale, cioè di un genere destinato a non avere in séguito alcun successo nella penisola. L’interesse del testo è accresciuto dal fatto che l’analisi linguistica consente di ricondurre questo innovativo esperimento di traduzione poetica in volgare di sì, compiuto in piena autonomia rispetto ai Siciliani, a quell’area cisalpina occidentale, fra Piemonte e Liguria, che ha conosciuto la prima e la più radicata acclimatazione della poesia in lingua d’oc.

Un'antica versione italiana dell'alba di Giraut de Borneil: con una nota paleografica di Antonio Ciaralli

Bertoletti, Nello
2014-01-01

Abstract

L’alba Reis glorios di Giraut de Borneil è uno dei componimenti più intensi ed enigmatici della letteratura trobadorica. Questo volume ne rende nota una versione in volgare italoromanzo, trascritta nei primi decenni del Duecento (non oltre il 1239-40) in un codice ora conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano. Dopo la scoperta della canzone ravennate, del frammento zurighese di Giacomino Pugliese e del frammento piacentino, la poesia italiana delle origini si arricchisce dunque di un nuovo reperto, che è prezioso testimone di un’antica ricezione italiana dell’alba provenzale, cioè di un genere destinato a non avere in séguito alcun successo nella penisola. L’interesse del testo è accresciuto dal fatto che l’analisi linguistica consente di ricondurre questo innovativo esperimento di traduzione poetica in volgare di sì, compiuto in piena autonomia rispetto ai Siciliani, a quell’area cisalpina occidentale, fra Piemonte e Liguria, che ha conosciuto la prima e la più radicata acclimatazione della poesia in lingua d’oc.
2014
Roma
Edizioni di Storia e Letteratura
9788863727562
Bertoletti, Nello
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11572/100215
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